Bambole di pezza “La Pigotta”
Oggetto transazionale.
Per facilitare il momento del distacco dal genitore, l’abbandono sereno al sonno, per superare piccoli disagi e tutti quelle situazioni nuove come ad esempio il passaggio dal nido alla materna acquista notevole importanza l’oggetto transizionale. Questo termine denota un oggetto, generalmente molto piacevole al tatto, che può essere un semplice lembo di coperta, peluche, una bambola di stoffa… che aiuta il bambino nel suo sviluppo psicologico; esso è il primo oggetto assimilato come “non-me”. Tale oggetto, rappresentando l’unione con la madre, ne permette anche il distacco e l’autonomia da essa, un processo definito come individuazione-separazione dalla Mahler. Quindi l’oggetto transizionale permette al bambino l’ammortizzazione del passaggio dallo stadio dell’onnipotenza soggettiva a quello della realtà oggettiva condivisa, e lo fa rappresentando in maniera pre-simbolica lo spazio transazionale cioè uno spazio di mezzo, lo spazio potenziale, situato tra il sé e il non-sé.